A tre mesi dall’inizio del progetto mi sono dovuta fermare fortunatamente per pochi giorni, eppure mi sembravano non passare più.
Cercavo di mantenere il controllo sulla mia testa dura, che mi avrebbe voluta vedere a tutti i costi con le scarpe ai piedi pronta a fare di più, ma dopo un passo sentivo quel maledetto dolore che mi riportava alla realtà.
Finalmente torno a riallacciare le scarpe questa volta in maniera più decisa e mi dico.. ora o mai più, e con questo pensiero iniziano anche le prime garette (di cui vi dico la verità amo i ristori, tanti ristori, tantissimi ristori..) che mi portano a voler migliorare il tempo di volta in volta ed è proprio quando vedi questi piccoli miglioramenti che la testa cancella la fatica e lascia posto alla felicità. Forse avevo sottovalutato l’impegno, la perseveranza e la volontà che richiede la preparazione di una maratona..ma come si dice: “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare! O per meglio dire a correre!” e io sicuramente corro!.