Quando vogliamo costruire il programma di allenamento abbiamo bisogno di un progetto che, basandosi sugli obiettivi e sulle caratteristiche dell’atleta, vada a definire i passaggi per arrivare all’obiettivo.
La periodizzazione viene definita come la macro-gestione del processo di allenamento associata a dei periodi temporali (Stone et al. 2021).
La periodizzazione suddivide il ciclo della preparazioni in periodi o fasi specifiche. I periodi differiscono in termini di tipologie degli esercizi e dei carichi di lavoro e si alternano, seguendo dei principi dei quali vi parleremo, per raggiungere il picco di forma nel momento desiderato.
Il modello più usato di periodizzazione è quello lineare. Esso si basa sulla ricerca di un picco (o a volte due) all’interno della stagione.
La fase preparatoria è la più lunga e si basa sulla vera e propria costruzione della forma fisica dell’atleta. Questa può essere a sua volta suddivisa in:
- Preparazione generale, caratterizzata da alti volumi e intensità moderate, pone le basi per la stagione a venire. La preparazione invernale è spesso contenuta all’interno di questo periodo.
- Preparazione specifica, caratterizzata da allenamenti rivolti alle caratteristiche delle competizioni che si andranno a fare. Nel mezzofondo prevede un aumento dell’intensità e un decremento dei volumi a bassa intensità.
La fase competitiva ha come scopo quello di portare l’atleta alle migliori condizioni per gareggiare. I lavori intervallati si concentrano sempre di più sul ritmo gara. Il volume di allenamento viene ridotto mentre l’intensità è mantenuta (tapering) e questo porta a una riduzione della fatica generale dell’atleta.
La fase transitoria prevede la rigenerazione dell’atleta dopo il periodo di gare. L’allenamento viene significativamente ridotto (e a volte interrotto). In questa fase il cross training può essere un’ottima soluzione per staccare la testa dagli allenamenti di corsa e mantenere comunque l’allenamento.